Il primo gesto
Newsletter - giugno 2025
Appena apro gli occhi al mattino, il primo gesto che faccio è allungare la mano verso il comodino e prendere penna e quaderno.
Poi mi metto seduta sul letto, appoggio un cuscino sopra le ginocchia e scrivo. Riporto i sogni che ho fatto durante la notte, quello che ho fatto il giorno precedente, cosa ho in programma per la giornata appena iniziata. Certe volte scrivo poco, una facciata o due, altre volte mi soffermo di più. Dipende. Non c’è una regola, non mi serve una regola, perché quello è un momento di puro relax e intimità con me stessa.
L’inverno scorso, per un po’ di tempo, ho spostato la scrittura del diario in altri momenti. Poi però sono tornata alla mia vecchia abitudine, perché mi sono accorta che scrivere è il modo migliore che conosco per entrare dolcemente nella mia giornata.
Nella mia vita non c’è mai stato niente di tanto stabile come la scrittura – se pure a un certo punto l’avevo abbandonata. È stato lo strumento più importante tra quelli che mi hanno aiutata ad affrontare l'ansia. Scrivere mi calma, mi aiuta a riflettere e a prendere decisioni.
Quando poi lavoro ai miei progetti – agli articoli, ai libri, a questa newsletter – scrivo in un modo diverso, non più orientato verso l’interno ma verso l’esterno.
Quando scrivo il mio diario so che nessuno leggerà: non è importante che io scriva cose sensate, e non è importante che abbellisca i miei sentimenti. Posso essere esattamente come sono. Quando scrivo per dei lettori le cose cambiano: curo la forma, mi assicuro di essere chiara, faccio del mio meglio per risultare coinvolgente e interessante.
Certo, sono due cose molto diverse, ma… in fondo sono la stessa cosa. C’è una continuità tra la scrittura intima e personale – che chiunque può praticare e da cui può trarre beneficio – e la scrittura rivolta a dei lettori. Sono come due vasi comunicanti.
Anche per questo sono convinta che scrivere sia sempre terapeutico. Perché è la fatica di dare una forma a quello che abbiamo in mente a essere intrinsecamente salutare. E questo per me funziona sia quando scrivo per me, sia quando scrivo per gli altri.
Scrivere è uno strumento di auto-aiuto semplice e alla portata di tutti, ma spesso trascurato perché la scrittura sembra difficile, come se con la penna in mano dovessimo per forza essere tutti scrittori. In realtà scrivere è solo un modo diverso di pensare, e può diventare un gesto gentile, un rifugio, una tregua.
Poi può capitare che da questa abitudine personale alla scrittura nasca il desiderio di andare un po’ più in là, di scrivere non solo per esprimersi, ma anche per gettare un ponte tra noi e gli altri. Per farsi capire, per comunicare, per condividere. Qui sotto ti parlo di un progetto nato proprio per accompagnare questo passaggio.
Esercizi per imparare a raccontarsi
Dopo quasi sei anni esce un nuovo numero della serie dei Quaderni. Stavolta non più solo esercizi di riflessione e consapevolezza - come nei Quaderni precedenti - ma un vero e proprio percorso di accompagnamento per chi ha voglia di scrivere per raccontare di sé.
Esercizi per imparare a raccontarsi è nato dal laboratorio di scrittura autobiografica che ho tenuto qualche anno fa (se eri tra i partecipanti ti ho inviato una e-mail speciale con un regalo).
Ho ripreso quel materiale, l’ho integrato con più livelli di approfondimento, ho aggiunto altri esercizi e consigli di lettura specifici e mirati.
Questo nuovo quaderno è nato così: consolidando il lavoro sulla scrittura fatto negli anni.
Si parte dalla scrittura più intima e riservata – diari, lettere, appunti – e si arriva a forme più aperte come autobiografie, memoir e saggi personali. Un percorso che ti accompagna dai primi semplici esercizi alla stesura di un vero e proprio racconto basato sulla tua esperienza.
Nel Quaderno ci sono parti teoriche, riflessioni, esercizi guidati, citazioni e sezioni di approfondimento.
Se devi scegliere tra cartaceo ed eBook io ti consiglio il cartaceo: il contenuto è identico, ma la versione cartacea ha una impaginazione più dinamica, con box e icone guida che non ho potuto riportare nell'eBook.
Esercizi per imparare a raccontarsi lo trovi su Amazon e su Il Giardino dei libri.
Ti saluto con una dolce e scanzonata poesia di Gianni Rodari.
Il calamaio
Che belle parole
se si potesse scrivere
con un raggio di sole.
Che parole d’argento
se si potesse scrivere
con un filo di vento.
Ma in fondo al calamaio
c’è un tesoro nascosto
e chi lo pesca
scriverà parole d’oro
col più nero inchiostro.
A presto!
Vuoi ricevere anche tu questa newsletter ogni mese comodamente al tuo indirizzo di posta elettronica? Clicca il pulsante qui sotto per iscriverti. Avrai accesso anche a tutti i contenuti gratuiti riservati.