Sei una persona disordinata? Ti piacerebbe avere una casa accogliente e pulita, ma non hai mai voglia di fare le faccende?
La cesta dei panni sporchi è piena? La roba da stirare una montagna invalicabile? Il letto è sempre disfatto e sul pavimento galleggiano nuvole di polvere sempre più grandi? Al mattino non riesci a vestirti perchè non sai se il tuo paio di jeans preferito è a lavare, a stirare, o perso sotto quel mucchio di vestiti abbandonati sulla sedia?

Se la situazione ti suona familiare forse qualcosa in questo articolo ti sarà utile.
Se invece sei inorridito, perché sei una persona ordinata e mai e poi mai potresti ridurre la tua casa in quel modo... be' allora non leggere, per tua fortuna non ti serve :)

Io sono una persona piuttosto disordinata. Per anni ho litigato con me stessa cercando di migliorare, odiando profondamente il caos di cui mi circondavo.
Ogni tanto, armata dal sacro fuoco delle pulizie domestiche, intraprendevo lunghe battaglie contro il disordine e lo sporco. Ne uscivo dopo giorni di lavoro, stanca ma vittoriosa. Ammiravo la mia casetta finalmente linda e ordinata, e mi dicevo: ecco, è così che sarà da oggi in poi.

I mie buoni propositi però duravano qualche settimana, al massimo qualche mese. Poi il disordine prendeva il sopravvento e la situazione tornava al punto di partenza.

Finché non mi sono accorta che quella strategia era sbagliata.

Il problema è che l'ordine e il disordine dipendono dalle abitudini quotidiane, e queste sono difficili da cambiare.
Essere ordinati non è una abitudine, è piuttosto il risultato di molte buone abitudini.
Per questo i tentativi di cambiare radicalmente, diventando ordinati da un giorno all'altro, sono destinati a fallire: è difficile instaurare tante nuove abitudini tutte assieme. Meglio procedere con una alla volta.

Un angolo di casa disordinato

Il metodo che ha funzionato con me è basato su questo: due piccole routine, una giornaliera e una settimanale, che piano piano ho cercato di fare diventare le mie abitudini. Assieme a una maggiore consapevolezza sul senso che hanno per me l'ordine e il disordine.

Ecco cosa ha funzionato per me, riassunto in sette piccoli consigli di pulizie domestiche per negati :)

1. Cambiare atteggiamento

Mettere ordine e pulire la casa sono seccature, lavori noiosi e stancanti. Alla fine lo fai, di controvoglia, perché vivere nel caos non è bello. Però in fondo sarebbe meglio se ci fosse qualcun altro a occuparsene (la mamma, o la colf magari).
Io prima la pensavo così.
Ora la vedo diversamente: pulire e tenere in ordine sono gesti d'amore verso me stessa e le persone con cui vivo. Mi piace sapere che la sera, dopo una giornata di lavoro, mi posso rilassare in un ambiente accogliente. Quindi lavorare per mantenere il mio appartamento ordinato e pulito, è qualcosa che faccio per me stessa, per il mio benessere, per il mio agio. Ed è una mia precisa responsabilità.

Alcune faccende domestiche inoltre si possono fare in modo mindful: come piccole pratiche di meditazione. Provare per credere ;)

2. Abbandonare le idee di perfezione

Ti sei mai accorto che nei telefilm i buoni, hanno sempre case in condizioni perfette, mentre le uniche sporche e disordinate sono quelle dei cattivi o delle persone malate, alcolizzate, tossicomani, depresse?
Quanti e quali modelli abbiamo interiorizzato?
Credi che la tua casa debba essere come quelle che si vedono in televisione? O come quella in cui sei cresciuto, perché magari tua madre era casalinga e pulire casa era il suo mestiere?
Diventare consapevoli di questi modelli, e liberarsene, è fondamentale.
Abbassa i tuoi standard: è casa tua, non lo spot pubblicitario di un detersivo. Il perfezionismo ci fa male.

3. Dividere il lavoro

Semplicemente: non esiste che le faccende domestiche ricadano tutte su una persona (a meno che quella persona non faccia esclusivamente la "casalinga" o il "casalingo").
Trovare la giusta ripartizione dei compiti in famiglia, o con eventuali coinquilini, può non essere facile, e non è nemmeno il caso di essere troppo rigidi. Ma occorre la partecipazione - grande o piccola che sia - di tutti.

4. Prendere un piccolo impegno quotidiano

La prima cosa che ho fatto per cercare di migliorare è stata prendere una piccola nuova abitudine. Una sola per cominciare.
Ogni giorno, al rientro dal lavoro, la prima cosa che faccio è togliere i vestiti e mettere qualcosa di comodo (una tuta da ginnastica di solito). Le cose che ho tolto le metto al loro posto: nel cesto della biancheria, o nell'armadio. Poi apro la finestra e mentre la stanza arieggia vedo se ci sono vestiti in giro per la camera da letto da rimettere a posto.

Ci vogliono circa 10 minuti al giorno. Il vantaggio di questa routine è che mi tolgo di torno il problema dei vestiti, che così sono sempre al loro posto. È una piccola cosa, ma già fa la differenza.

Quando mi sono abituata a questa routine, ho aggiunto altri 10 minuti al mio impegno quotidiano. Sembrano pochi ma in verità si riescono a fare diverse cosette: per esempio spazzare sotto il tavolo della cucina e passare velocemente la spugna in bagno sul lavandino e sui sanitari.
Oppure possono essere 10 minuti liberi, a seconda di cosa ti va di fare: un giorno una lavatrice, quello dopo ordinare un cassetto o sistemare delle carte sulla scrivania.
Puoi andare avanti così, giorno per giorno, con il tuo 10+10.

Sono 20 minuti al massimo. Non stai chiedendo troppo a te stesso.

5. Stabilire una routine minima settimanale (ma veramente minima)

Ho stabilito quali erano per me le cose essenziali, quelle che vanno fatte almeno una volta a settimana.
Qui è importante ricordarsi il punto 2, e stabilire un set davvero minimale di faccende.
Pulire il bagno (sanitari, superfici, pavimento), pulire la zona cottura (lavandino, fornelli, superfici e pavimento), passare l'aspirapolvere in tutte le altre stanze e arieggiare... STOP. Basta così. Sono faccende che si sbrigano diciamo in un paio d'ore, più o meno, a seconda dell'accuratezza che ci metti.
So bene che ci sono persone che queste cose le fanno ogni giorno, altro che una volta a settimana. Ma qui siamo su "pulizie domestiche per negati" e non su casalingaperfetta.com.

Ora forse ti stai domandando: ma i pavimenti delle altre stanze? E i vetri? E spolverare? E stirare? (vedi il punto 6).
Non importa. Il trucco è procedere per piccoli passi.
Per qualche mese mi sono concentrata solo in questo: un piccolo impegno quotidiano e uno settimanale.
Se qualche volta durante il week-end non riuscivo a completare nemmeno le attività minime, facevo comunque qualcosa. Anche solo passare l'aspirapolvere. Questo per non cadere nella tentazione del o tutto o nulla, che è una brutta trappola quando stai cercando di migliorare in qualcosa che ti viene difficile.
Facendo così, a poco a poco ho creato una base ordine. Mi sono anche sentita più fiduciosa nelle mie capacità di migliorare.

Da qui ho cominciato ad approfittare dei momenti in cui mi sentivo più propensa a pulire, aggiungendo qualche attività: lucidare i rubinetti con l'anticalcare, oppure pulire a fondo il pavimento sotto il letto, o ancora lavare i vetri di una finestra.
Questi extra li aggiungo alla mia routine settimanale a seconda di quello che mi va di fare: non è affatto necessario programmare tutto.
Quando si programma, il rischio è sempre quello di mettere troppa carne al fuoco e di abbattersi quando ti accorgi di non sapere rispettare i tuoi propositi.
Per questo motivo io preferisco programmare solo la mia base minima, giornaliera e settimanale, e lasciare il resto alla decisione del momento.
Con me questo sistema funziona molto bene e con il tempo ormai faccio molto di più del minimo stabilito. La casa è molto più pulita e ordinata, anche se non è mai perfettamente tirata a lucido in ogni angolo.

6. Non stirare

Stirare richiede tempo e i panni si ammucchiano, una lavatrice dopo l'altra, creando ulteriore disordine. Per questo io inizialmente ho preso una decisione radicale. Biancheria, lenzuola, strofinacci...via, piegati e messi al loro posto, non hanno bisogno di essere stirati. Lo stesso per i maglioni e per i jeans (almeno quelli elasticizzati). Cosa resta? Qualche camicia, un abitino e i pantaloni di taglio classico? Diretti in lavanderia. Credo di avere stirato poco e nulla per un intero inverno (in estate la cosa è più difficile), e ho ripreso a stirare solo dopo avere ingranato per bene con il punto 4 e il punto 5.

7. Rendilo piacevole

Nella mia esperienza, il modo più piacevole di sbrigare le faccende di casa è lasciarsi completamente assorbire da quello che fai. I lavori manuali possono essere molto rilassanti quando diventano l'oggetto totale della nostra attenzione.
Però ammetto che solo raramente riesco a raggiungere questo stato di grazia. Nella maggior parte dei casi, la mia mente tende a diventare insofferente, e mi spinge a occuparmi d'altro... per esempio a fare pausa con facebook.

Ci sono però diverse cose che si possono fare per tenere occupata la mente mentre sistemi casa. Per esempio ascoltare musica. Basta poco - uno smartphone e un sistema di casse portatile - per avere i tuoi brani preferiti in ogni stanza. Oppure si può seguire la radio. O ancora: gli audiolibri. Ottimi per quando si guida, ma ottimi anche mentre si sta pulendo casa. Oppure si può seguire qualche conferenza su un argomento interessante (con un tablet collegato in rete). Magari in lingua originale, così nel frattempo rinfreschi il tuo inglese (o il tuo francese o quel che vuoi).


Per me questi sette punti sono stati fondamentali, e con tempo e costanza sono riuscita a contrastare il mio disordine cronico.

E poi c'è un'altra mossa, che però ancora non ho sperimentento: il decluttering. Che sarebbe a dire: libera la tua casa dalle cianfrusaglie, butta tutto quello che non serve, fai spazio. È una pratica che mira a ottenere un ambiente domestico semplice ed essenziale, in cui il numero degli oggetti presenti è ridotto all'osso. Ho idea che questa sia una mossa vincente contro il disordine e che poi tenere pulito diventi estremamente più facile.
Ci vuole del tempo però, perché bisogna prendere in considerazione ogni oggetto presente in casa, decidere se tenerlo o se liberarsene, capire se può essere buttato, donato, venduto. Insomma è un passaggio un po' impegnativo, che io ancora non ho tentato perché al momento ho stabilito altre priorità. Ma è una cosa che prima o poi ho in mente di fare.


Aggiornamento: ecco, due anni e passa dopo avere scritto questo articolo il decluttering l'ho fatto davvero. Leggi come è andata qui: L'insostenibile leggerezza del decluttering


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