Di Margherita, la protagonista di questo romanzo, possiamo dire che è una donna inquieta, forse irrisolta, che ha organizzato la sua vita attorno alla precarietà, nel lavoro e negli affetti.
L'ansia e gli attacchi di panico, che spesso vanno a trovarla, assieme a un sogno ricorrente che la tormenta, sono spie di qualcosa che non va, qualcosa da risolvere, qualcosa da capire.

Margherita se ne rende conto durante una breve vacanza a Roma. In visita ai Musei Vaticani, resta sopraffatta dall'affresco del Giudizio Universale di Michelangelo, per il quale sviluppa una vera ossessione.

Nel tentativo di capire cosa la disturba, finirà con l'indagare sulle sue origini familiari, seguendo le tracce di un ipotetico antenato pittore che forse - almeno questo è quello che lei spera - era stato legato a Michelangelo.

La storia di Margherita si intreccia con quella di Bernardino Ferrucci, un oscuro pittore del cinquecento. Cresciuto nella bottega di un pittore fiammingo, Bernardino è in viaggio in Italia e scrive lettere al suo maestro rimasto ad Anversa.
Il punto di raccordo tra passato e presente è un gioiello con un cammeo blu, che la madre di Bernardino custodisce con cura e che, secoli dopo, aiuterà Margherita ad avvicinarsi alla sua verità.

Margherita è un'eroina moderna, fragile ma determinata. Gli attacchi d'ansia, i risvegli nel panico e le persone attorno che le suggeriscono di lasciare perdere, non la fermano. Andrà avanti a cercare la sua verità anche quando dovrà confrontarsi con un grande dolore sepolto nel passato.

 

COSA DICONO DEL LIBRO

Un romanzo che coniuga senza difficoltà una bella storia di introspezione al femminile con un thriller storico. Una lettura che scorre veloce invitando a seguire con interesse crescente i personaggi e le loro vicende.

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Polvere di azzurro ha il pregio di presentarsi quasi come un giallo, in cui la ricostruzione storica diventa il mistero da scoprire. La struttura narrativa tiene costantemente sulla corda il lettore aggiungendo con il giusto ritmo gli indizi.

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