Ti è mai successo di sentirti bloccato in un presente di cui non ti senti soddisfatto e di non riuscire nemmeno a immaginare una via di uscita?

Io mi sono sentita così qualche anno fa, e non era per niente bello.

Ero scontenta soprattutto della mia vita professionale. Avevo (e ho tutt'ora) un lavoro sicuro, retribuito il giusto, ma molto distante dalle cose che amo fare e nelle quali provo soddisfazione a impegnarmi.

Mi sentivo per questo molto scontenta, sconfitta, irrealizzata, frustrata.

Avevo ben chiaro quale fosse il problema, ma non le possibili soluzioni. Sapevo bene cosa non volevo, ma - anche se non me ne rendevo del tutto conto - sapevo ben poco su cosa volevo davvero.

Una strada avvolta dalla nebbia

Una strada verso il nulla

Ogni tanto avevo fatto qualche colloquio, un concorso, preso informazioni qua e là, ma senza grande convinzione. Ogni volta che cominciavo a intravvedere una strada mi domandavo: è davvero questo che voglio? Se andasse bene, sarò più felice con quest'altro lavoro?

Non sapevo rispondere. E guarda caso nessuna di quelle porte appena socchiuse si è mai veramente aperta.

In verità qualche idea su cosa mi sarebbe piaciuto fare l'avevo, ma erano idee confuse, a una dimensione, prive di spessore, un po' ideali, lontane. Come una fotografia molto sfocata.

Poi ho trovato l'esercizio del futuro in un libro. E piano piano quella immagine sfocata è diventata più chiara.

Il tuo futuro ideale

L'esercizio del futuro lo puoi trovare in molte varianti diverse. In sintesi è un modo, molto efficace, di prefigurarsi un orizzonte utilizzando l'immaginazione e i desideri. Non le aspettative, gli obiettivi, i buoni propositi... ma i desideri, che sono un'altra cosa.

Io ti consiglio di fare questo esercizio anche se ti sembra di avere le idee abbastanza chiare sul tuo futuro. Potresti scoprire cose interessanti, trarne buone idee ed energie nuove.

Ho già parlato di questo esercizio nell'articolo dedicato al libro Search inside yourself. L'esercizio del futuro infatti è uno di quelli proposti ai dipendenti di Google nel corso su mindfluness e intelligenza emotiva ideato da Chade-Meng Tan.

Ecco come si fa.

Prova a pensare che a partire da domani tutto vada per il verso giusto. Le cose cominciano a girare come nelle tue più rosee previsioni, e anche meglio. Niente ostacoli, niente problemi, niente incertezze. Se le cose andranno proprio come vuoi tu, come sarà la tua vita tra cinque anni?

Immagina la situazione: chi sei? cosa stai facendo? dove sei? chi c'è con te? cosa provi?

Questo esercizio si può fare scrivendo, oppure solo con il pensiero.
A me piace farlo per iscritto, suddiviso in quattro sessioni di scrittura di 20 minuti ciascuna, una al giorno. Imposto il timer, scrivo per 20 minuti, poi smetto e riprendo il giorno dopo. Per quattro volte.

Come vedi l'esercizio è semplice, ma ci sono alcuni accorgimenti importanti per svolgerlo nel migliore dei modi.

  1. Fai viaggiare l'immaginazione e cerca di evocare il tuo futuro ideale nel modo più dettagliato e realistico possibile. Non limitarti a dire: tra cinque anni sarò un professionista affermato e avrò sposato l'amore dei miei sogni. Cerca invece di visualizzare precisamente dove sei, cosa stai facendo, come è l'ambiente attorno a te.

  2. Ascolta con particolare attenzione le emozioni che provi mentre immagini il tuo futuro più bello. Se sono emozioni di gioia, speranza, soddisfazione, piacere, allora ok. Se invece ti sorprendi a provare fastidio, paura, disagio o tristezza, allora fermati un attimo: sicuro che quello che stai immaginando sia il tuo futuro ideale? È davvero quello che vuoi? Prova a sperimentare qualche sogno diverso.

  3. Non darti limiti. L'esercizio serve a capire quali sono i tuoi veri desideri. Non limitare la tua immaginazione pensando: quello mi piacerebbe ma è impossibile da realizzare, quell'altra cosa sarebbe bellissima ma non posso farlo perché è una follia. Per ora stiamo solo immaginando, lascia i problemi fuori da questa fantasia (almeno per il momento).

  4. Vai a fondo. Prima ti consigliavo di fare l'esercizio per iscritto 20 minuti al giorno per 3 o 4 giorni. È importante non fermarsi alla prima immagine che ti viene in mente, ma andare avanti a esplorare. Per esempio la prima cosa che potresti pensare è: tra 5 anni sarò ricchissimo, me ne andrò in spiaggia a sorseggiare Caipirinha. Ok, ma poi? Tutti i giorni così? E se ti annoi che fai? Leggi magari? O fai un po' di sport? Non è che poi ti viene voglia di sentirti un po' utile? Come li vuoi investire tutti questi soldi?

  5. Aggiungi alla tua fantasia anche qualcosa sul come hai fatto ad arrivare fino là. Quale percorso idealmente potrebbe portati al tuo obiettivo?
    Dovrai studiare, lavorare, esercitarti, allenarti, bussare a ogni porta, fare il buffone per strada? Immagina te stesso mentre fai queste cose. Includi nel tuo sogno anche il processo.

A cosa serve questo esercizio?

Ecco, non serve a fare avverare magicamente tutti tuoi desideri.
Serve a un sacco di altre cose, forse ancora più importanti.
Intanto serve a fare chiarezza. Non sei sicuro di chi sei e cosa vuoi dalla vita? Ti senti impantanato? O hai il dubbio di avere preso una strada che in fondo non è la tua? Fare questo esercizio potrebbe aiutarti a capire cosa vuoi veramente.

Poi serve a mobilitare delle energie. Stare sempre concentrati sul problema, sul cosa non va, su cosa ci porta frustrazione e insoddisfazione, alla lunga è molto dannoso. Fare questo esercizio può aiutare a rompere uno schema ad allontanarsi dal problema per andare verso le soluzioni.

Pensare al tuo futuro ideale con tanta precisione potrebbe farti sentire molto bene. Se succede, approfittane per passare al livello successivo domandandoti: c'è per caso qualcosa che posso cominciare a fare ora per avvicinarmi a questo sogno bellissimo che ho appena fatto?

Be', allora falla.
E no, andare a comprare il biglietto della lotteria non conta ;)


Così è decisamente meglio

Chade-Meng Tan nel suo libro racconta che per lui l'obiettivo ultimo, il futuro ideale, è addirittura riuscire a portare la pace nel mondo. Non è proprio un obiettivo a portata di mano eh :)

Certo, è qualcosa di impossibile da realizzare, ma nonostante questo la vita di Chade-Meng Tan è cambiata da quando ha disegnato quell'orizzonte lontano e ha cominciato ad andare in quella direzione.

Ecco come lo racconta lui stesso:

Il mio sogno è creare, mentre sono ancora in vita, la pace nel mondo. Mi raffiguro in mondo pacifico grazie alla diffusione della pace interiore, dell'intima gioia e della compassione, e queste qualità si sono diffuse grazie alle pratiche dell'antica saggezza, messa a disposizione del mondo moderno. Vedo me stesso come una persona che, rendendo accessibili le pratiche della saggezza attraverso la semplificazione, dimostra quanto siano utili nell'attività lavorativa e anche oltre.
Quando cominciai a riflettere su questo progetto, sapevo che il mio traguardo era irraggiungibile, eppure presi ugualmente a parlarne con gli altri. Più ne parlavo, più l'impossibile diventava poco plausibile, poi da poco plausibile a possibile, finché da possibile diventava attuabile. Entrai in uno stato mentale in cui sentivo che c'erano cose che potevo mettere in pratica per andare verso la meta.

La stessa cosa è successa a me qualche anno fa quando mi sono imbattuta in questo esercizio e ho deciso di farlo.
Certo, i miei sogni sono decisamente meno pazzeschi, ma il meccanismo è stato proprio quello: a un certo punto sono entrata in uno stato mentale in cui sentivo che potevo fare qualcosa. E poi ho cominciato a farlo.

Può anche essere che i sogni siano destinati a rimanere tali. Ma almeno so cosa sto facendo e perché. Direi un sostanziale passo avanti, no?

La luce in fondo al tunnel

Jennice Vilhauer è una giovane psicologa americana che ha sviluppato un nuovo approccio terapeutico che ha chiamato Future Directed Therapy (FDT), terapia orientata verso il futuro.

Ha scritto un libro, pubblicato nel 2014, con un titolo lunghissimo Think Forward to Thrive: How to Use the Mind's Power of Anticipation to Transcend Your Past and Transform Your Life. In italiano sarebbe una cosa di questo tipo: Guardare avanti per crescere. Come usare il potere mentale dell'anticipazione per superare il passato e trasformare la tua vita.

In questo libro racconta di avere cominciato a ragionare sulla terapia orientata al futuro dopo un colloquio particolarmente frustrante con una paziente che soffriva di depressione.

Jennice a un certo punto chiese a questa paziente: quindi dov'è la luce in fondo al tunnel?
La paziente la guardò inespressiva e ammise di non averne la più pallida idea. Sentiva che la sua vita era terribile, ma non sapeva assolutamente in che direzione andare.
Jennice prese atto di questo e disse: ok, da questo momento in poi il nostro lavoro qui sarà cercare questa luce in fondo al tunnel.

E da lì cominciò a lavorare con i suoi pazienti aiutandoli a immaginare un futuro migliore e ad agire - nel presente - con piccoli passi nella direzione desiderata.

Uno dei principi del suo approccio è questo: le persone finiscono con lo stare male se passano troppo tempo a pensare alle cose che non vogliono.

Jennice Vilhauer nel primo capitolo del suo libro illustra alcune regole di base, molto azzeccate secondo me. Regole che servono a metterci nell'ottica giusta per andare con fiducia verso il futuro desiderato.

Ecco quindi le linee guida:

  1. Non impiegare troppo tempo a pensare alle cose che non vuoi nella tua vita. Se ti accorgi che i tuoi pensieri vanno sempre in quella direzione, prova a orientarli verso altro. Da quello non ti piace a quello che desideri. Dai problemi alle soluzioni.

  2. Apriti al cambiamento: se vuoi qualcosa di diverso per la tua vita devi essere disponibile a fare qualcosa di diverso.

  3. Assumiti tutta la responsabilità: quello che fai nel presente crea il tuo futuro. Tutte le scelte che fai, momento per momento, sono importanti.

  4. Non aspettare che tutto sia chiaro: i singoli passi necessari per arrivare alla tua meta (o lì vicino) si chiariranno solo man mano che li fai.

  5. Accetta il percorso: c'è una certa distanza tra il punto in cui sei ora e quello a cui vuoi arrivare. Devi essere disposto a coprire questa distanza anche quando i passaggi intermedi ti porteranno in situazioni difficili o scomode.

  6. Impara a distinguere il semplice fastidio dalle difficoltà più serie. Fare cose alle quali non sei abituato porta necessariamente una certa dose di disagio. È normale e bisogna imparare ad affrontarlo. Se però il disagio si trasforma in sofferenza e ti senti sopraffatto, allora fermati. Forse devi fare un passo indietro, o andare un pochino più piano.

  7. Apprezza il viaggio. Non devi aspettare di raggiungere la meta per sentirti meglio. Una volta che hai capito dove stai andando, concentrati nuovamente sul presente senza la fretta di arrivare.

Arrivati a questo punto direi che c'è tutto. Con l'esercizio del futuro puoi vedere la tua meta ideale: capire cosa vuoi davvero per te e focalizzarti su quello.
Con i consigli di Jennice Vilhauer sai quali sono gli strumenti da mettere in valigia per rendere davvero praticabile il tuo percorso.
Che aspetti a partire?

Io ti auguro buon viaggio. Poi, quando ci sei, mandami una cartolina :)