Metti che le cose stanno andando così.
Hai fissato i tuoi obiettivi, ti sei messo di impegno per instaurare qualche nuova abitudine. Hai pianificato le attività e per un po' hai avuto la sensazione che - pur tra alti e bassi - le cose andassero abbastanza bene.

Poi capita qualcosa... un ostacolo che non avevi previsto, un po' di stanchezza, qualche impegno di troppo, e cominci a mollare qualcosina. Molla oggi, molla domani, una mattina ti svegli con la sensazione di non avere più in mano il timone della tua barchetta.

Dove sono finiti i buoni propositi? Quei progetti che volevi portare avanti? Il tempo si è messo a correre veloce e ti senti sempre in affanno a rincorrere situazioni e impegni, mentre vorresti solo potere schiacciare un pisolino in santa pace.


stanchezza uomo che si addormenta sul volante


A me è successo proprio così negli ultimi due mesi.
C'era sempre qualche impegno di troppo, il tempo a disposizione sembrava essersi ristretto e avevo la sensazione di essere sopraffatta dalle situazioni.
La revisione dell'auto, la dichiarazione dei redditi, l'assicurazione che scade, gli esami medici di routine, quell'impegno che rimandavo da tempo, quell'invito a cui non si può dire di no. E dove è andato a finire il mio tempo?

Ho già raccontato qui sul blog che soffro di disturbi d'ansia. Quando il tempo comincia a correre troppo veloce e ho la sensazione di non governare più le mie giornate, puntualmente la mia ansia peggiora. Non so quale sia la causa e quale l'effetto, però questo meccanismo ha la sua utilità: funziona come campanello di allarme.

Mi costringe a fermarmi e a correre subito ai ripari se voglio evitare che l'ansia prenda nuovamente il sopravvento.

Ho imparato diverse cose da questo momento no e credo che condividerle abbia la sua utilità.

Quindi se anche tu ti senti sballottato qui e lì e non riesci in questo periodo a fare del tuo meglio per la tua vita e per i tuoi obiettivi, vai avanti a leggere che secondo me qualche idea utile la puoi trovare.

A partire da una cosa che non devi assolutamente fare.

Domani sarà un giorno migliore?

La reazione più diffusa quando siamo scontenti di noi stessi è dire: ah no, da domani cambia tutto.
Facciamo appello al nostro io futuro e puntualmente lo sopravvalutiamo.

Ecco quindi che dopo l'ennesima giornata stanca e improduttiva pianifichiamo una nuova settimana da supereroi per rimetterci in riga e recuperare il tempo perso: sveglia all'alba, studiare o lavorare duro tutto il giorno, pulizie di casa nei ritagli di tempo, dieta, palestra, lezione di inglese.

Questa operazione di pianificazione di solito ha un unico effetto positivo: riduce momentaneamente l'ansia e i sensi di colpa. Salvo che poi domani non è cambiato nulla.

E d'altra parte perché dovrebbe?

Se sono settimane che ti senti stanco e demotivato, non ti sveglierai domani mattina pieno di energie e pronto a darti da fare solo perché lo hai deciso.

Fare queste promesse a noi stessi, è rassicurante sul momento, ma poi peggiora le cose perché ci troviamo la sera successiva a non averle mantenute.

È brutto diventare inaffidabili ai nostri stessi occhi.

La cosa migliore quindi non è pianificare giornate di gloria a partire da domani, ma fare una piccolissima cosa subito.

Sei arrivato quasi alla fine di un'altra lunga giornata in cui non hai mantenuto fede ai tuoi propositi? Non andare a dormire pensando che da domani sarà tutto diverso. Piuttosto fai qualcosa nella direzione desiderata. Una piccolissima azione. Un solo pomodoro.

Andrai a letto con la sensazione di non avere proprio buttato via la giornata e forse domani ti sentirai un po' più fiducioso verso te stesso.

Cominciare dall'inizio

Una cosa di cui sono sempre più convinta è questa: il risveglio è il momento più importante. Quello che fai all'inizio della giornata - e come lo fai - incide moltissimo sul ritmo e sull'umore delle ore successive.

L'ideale sarebbe svegliarsi per tempo e dedicare l'inizio della giornata ad attività importanti per il nostro benessere e per la nostra crescita.

Se invece ti devi mettere a correre per il lavoro o per gli impegni familiari, la sensazione che ne ricavi è di non essere tu al comando, di non avere controllo sul tuo tempo.

Alzarsi presto diventa quindi fondamentale per imprimere il giusto ritmo alla giornata.

Ma come la mettiamo se già ti tocca alzarti alle sei per arrivare al lavoro in tempo? E se hai dei figli piccoli a cui badare? E se semplicemente sei un gufo e svegliarti presto al mattino è davvero un'impresa?

Io penso che per partire con il piede giusto al mattino non serve per forza una routine lunga e complicata. Può bastare anche poco, una routine minima.

Cosa intendo per routine minima?

La mia è fatta da 5 minuti di yoga + 10 di meditazione. È un quarto d'ora. Credo che tutti (o quasi), siamo in grado di ritagliarci 15 minuti per noi stessi ogni mattina.


rana yoga


Se ti trovi in un periodo storto e non sai da dove cominciare per raddrizzarlo, comincia da qui: un quarto d'ora per te tutte le mattine.

Decidi tu cosa fare. Yoga e meditazione sono due buone idee, ma puoi anche decidere di leggere, lavorare a maglia, fare il giro dell'isolato a passo svelto, occuparti delle piante. L'importante è che sia qualcosa di davvero nutriente, che ti dia la sensazione di cominciare la giornata con il ritmo e con le azioni che decidi tu.

Senti che ne pensa il tuo migliore alleato

L'ho scritto nell'articolo sull'ascolto del corpo: io tendo a essere troppo sintonizzata su cosa mi dice la mente e poco sul corpo. Non credo affatto di essere una eccezione; anzi, credo che sia abbastanza tipico della nostra cultura considerare il corpo un po' come uno strumento e pretendere che si adegui ai nostri desideri.

Quando mi sono accorta di essere entrata in un momento no ho provato, una volta tanto, a sintonizzarmi con il corpo e ho scoperto cose interessanti.

Avevo sonno. Con l'arrivo della bella stagione e con la luce andavo a letto più tardi, ma poi non potevo recuperare dormendo di più al mattino. Morale: debito di sonno.

Digerivo male. I cibi che ero abituata a mangiare durante l'inverno improvvisamente mi appesantivano. Il mio corpo chiedeva più acqua e più frutta e verdura.

Avevo voglia di stare all'aperto. Ogni volta che mi trovavo a rientrare in casa provavo un sottilissimo senso di disagio e mi veniva da inventare qualche motivo per stare fuori più a lungo.

Mi sentivo un po' rigida. In maggio è finito il corso di yoga ed evidentemente dopo un po' avevo cominciato a risentirne.

Per una volta - invece di fare di testa mia e sperare che il mio corpo si adattasse - ho deciso di impiegare tempo ed energie per ascoltare questi segnali.


cesto di verdura


Così ho cominciato a impormi di spegnere televisione e dispositivi vari alle 21.30 e di andare a letto una mezz'ora dopo con un buon libro.
Ho cominciato a pianificare il menù settimanale stando attenta a inserire più frutta e verdura.
Ha passato più tempo all'aperto facendo lunghe camminate.

Mentre mi impegnavo a dare al mio corpo quello che mi stava chiedendo mi è capitato di innervosirmi: cavolo ultimamente la mia produttività è calata, ho trascurato un po' il blog e gli altri progetti di scrittura... allora perché sto perdendo tempo a programmare i pasti, a dormire di più, a fare lunghe camminate al parco o in spiaggia? Non avrei fatto meglio a impiegare questo tempo a scrivere?

Ecco, la risposta è inequivocabilmente no. Infatti è successo che dando attenzione a questi aspetti, piano piano i miei livelli di energia sono risaliti e ho ritrovato quella motivazione che stavo perdendo trascinandomi una giornata dopo l'altra in stanchezza e piccoli malesseri. Se mi fossi costretta a utilizzare ogni briciolo di tempo per scrivere, ignorando i segnali del mio corpo, non avrei fatto altro che peggiorare la situazione.

Riprendere i fili

Durante questo mio periodo no, il quaderno che uso come diario personale giaceva abbandonato sul comodino.

E chi aveva tempo di mettersi a scrivere?

Il diario personale è un formidabile strumento di consapevolezza. Non è strano quindi che in una fase in cui avevo la sensazione di trascinarmi qui e lì senza uno scopo preciso avessi smesso di scriverci.

Ho quindi aggiunto altri 5 minuti alla mia routine del mattino e 5 alla sera per dedicarmi al diario.

Al mattino ho cercato di guardare la giornata che mi aspettava, di prevederne in anticipo i momenti critici e di fissare alcuni obiettivi piccolissimi. Le giornate erano piuttosto piene e quindi ho cercato di ragionare su come potevo sfruttare i ritagli di tempo per portarmi avanti con le cose in cui ero rimasta indietro. Per esempio finire di leggere un libro durante la pausa pranzo di un corso di formazione, o scrivere per mezz'ora dopo l'appuntamento con il dentista e prima di quello con il meccanico. Non sono molto brava a sfruttare i ritagli di tempo; pianificandolo in anticipo con il diario ci sono riuscita piuttosto bene.


diario personale mattina


La sera poi il diario diventa uno strumento di rendicontazione. Come è andata? Ho fatto quelle due o tre cosette che mi ero riproposta? Ho mantenuto fede alle mie intenzioni? Non solo in termini di cose fatte e cose non fatte, ma anche e soprattutto per quanto riguarda la qualità della mia giornata: come ho risposto alle situazioni stressanti? sono riuscita a restare presente durante il giorno? ho trattato gli altri come avrei voluto?

Il diario è utilissimo per i momenti in cui si perde un po' il controllo della situazione e ci si sente sopraffatti dalle cose da fare. È uno strumento per ritrovare l'intenzionalità delle nostre giornate.

Ricapitolando

Dato per scontato che è assolutamente normale che nella nostra vita ci siano alti e bassi, se capitano dei periodi storti in cui non riusciamo a fare fede ai nostri impegni e abbiamo la sensazione che la vita ci stia strattonando, la prima cosa da fare, secondo me, è prendere atto della cosa e dire: ok, questo è uno di quei momenti.

Non vale la pena pretendere di tornare al massimo della forma dall'oggi al domani. Meglio domandarsi quasi passetti si possono fare per raddrizzare il timone.

  1. No programmazioni da super eroi: sì azioni piccolissime e immediate.

  2. Dedicare almeno 15 minuti ogni mattina ad attività sane e rigeneranti per cominciare la giornata nel modo giusto.

  3. Ascoltare il corpo e prestare attenzione a sonno, alimentazione, movimento (anche se questo in apparenza ti fa perdere altro tempo).

  4. Dedicare 10 minuti al giorno al diario personale.

Queste sono state le mie strategie in questo periodo di stanchezza e hanno funzionato abbastanza bene.

Se hai sperimentato qualche altra strategia per raddrizzare i momenti no... raccontala nei commenti :)